Quali sono i vantaggi fiscali per le Export Processing Enterprises in Vietnam
A cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates
Le “Export Processing Zones” costituiscono una delle tipologie di Zone Industriali presenti in Vietnam. L’esistenza di numerose zone di questo tipo rende molto facile costituire nel Paese delle società per la produzione orientata all’esportazione (le cosiddette “Export Processing Enterprises”, EPE) che godono di un regime fiscale particolarmente vantaggioso oggetto di questo approfondimento.
Cosa sono le Export Processing Enterprises in Vietnam
Il Decreto n. 29/2008/ND-CP del 14 marzo 2008 definisce le EPE come “imprese costituite e operanti in una EPZ o imprese che esportano la totalità dei loro prodotti e operano in una Zona Industriale o Zona Economica Speciale”. Le EPE stabilite in una EPZ possono essere autorizzate a vender beni nel mercato locale a determinate condizioni ma i dazi all’importazione saranno pagati dal destinatario. Al contrario, a quelle stabilite in Zone Industriali diverse dalle EPZ è proibito vendere a società locali nel mercato vietnamita.
SERVIZI CORRELATI: Fiscalità e dichiarazioni
Tassazione delle Export Processing Enterprises
Le EPE sono soggette all’imposta sul reddito societario (corrispondente alla nostra IRES, pari al 20 per cento). Tale imposta si applica anche al reddito straniero. Tuttavia, qualora imposte simili siano pagate anche all’estero, l’imposta sul reddito societario in Vietnam sarà deducibile.
Come anticipato, le EPE ricevono un trattamento preferenziale per quanto riguarda imposte all’esportazione e importazione. Tra i principali vantaggi, bisogna sottolineare che tali società sono esonerate dal pagamento di dazi o IVA sia sui materiali importati in Vietnam sia sui beni prodotti e da esportare all’estero. La tabella di seguito indica l’IVA e gli obblighi fiscali per EPE e non-EPE secondo diversi casi.
Le EPE sono soggette a severi controlli doganali per assicurare che i materiali importati in Vietnam siano usati esclusivamente per produrre i beni da esportare.
Eventuali differenze, sia per eccesso che per difetto, tra i registri contabili e le dichiarazioni doganali, saranno soggette a imposte e dazi. Questo punto è l’oggetto principale dell’emendamento legislativo approvato il 29 settembre 2016.
Una differenza per eccesso si verifica quando il saldo dei materiali nei registri contabili è superiore a quello del rapporto doganale (ad esempio, il totale dei materiali importati supera quello dei materiali usati per la produzione dei beni esportati). Se i materiali in eccesso sono ancora in stock, allora non sarà necessario pagare alcuna imposta o dazio. Se al contrario i materiali non possono essere rintracciati, le imposte devono essere pagate.
Una differenza per difetto significa che il saldo dei materiali è maggiore nel rapporto di dogana rispetto ai registri contabili. Ciò può alimentare il sospetto da parte delle autorità vietnamite che i materiali siano stati venduti nel mercato interno. In questo caso bisognaìerà pagare l’IVA e le imposte d’importazione. Tuttavia, alle differenze per difetto non verranno applicate tasse d’importazione se:
- Il difetto è il risultato di “norme di dichiarazioni minori rispetto a quelle effettivamente usate”;
- Il difetto è il risultato di differenze nell’unità di misura usata dall’EPE e dall’autorità doganale;
- Non è avvenuta alcuna vendita dei materiali a livello locale da parte dell’EPE; oppure
- L’autorità doganale non può provare che tali vendite a livello locale siano avvenute.
LETTURE CORRELATE: Le procedure doganali in Vietnam
Esempi
I due casi di studio seguenti aiutano a comprendere quando una EPE in una EPZ ha dazi e/o obblighi fiscali provenienti da differenze per eccesso o per difetto.
Nel primo caso, la contabilità della Società X dichiara che 50 pezzi del materiale A sono stati importati in Vietnam. Il rapporto doganale però indica che solo 48 sono stati usati per produrre i beni esportati. La Società X è obbligata a pagare i dazi a seconda che i due pezzi non esportati siano ancora in stock o meno, ovvero:
- Se il surplus (i due pezzi) è ancora in stock, non ci sono obblighi fiscali per l’importazione;
- Se questi non possono essere rintracciati, alla società sarà richiesto di corrispondere le imposte all’importazione.
Nel secondo caso, la contabilità della Società Y dichiara che 50 pezzi del materiale B sono stati usati per produrre i beni esportati. Al contrario dell’esempio precedente, il rapporto doganale indica che 52 pezzi sono stati importati e usati, quindi implicando una differenza per difetto. In questo caso:
- Se la differenza (i due pezzi) è venduta nel mercato vietnamita, bisognerà pagare un’imposta all’importazione su questi pezzi;
- Se la differenza si è verificata semplicemente per divergenze nel calcolo o per una dichiarazione minore rispetto all’uso effettivo, non sarà necessario corrispondere alcun importo.
Per concludere
I controlli rigorosi sulle EPE rappresentano un esiguo prezzo da pagare per tutte le esenzioni e gli incentivi concessi. I benefici fiscali permessi a questo tipo di impresa rendono le EPE un’alternativa da considerare quando si pianifica la costituzione di un impianto produttivo nel Paese. Al fine di trarre vantaggio dal trattamento fiscale preferenziale delle EPE, è importante mantenere la contabilità della società in ordine e attenersi a tutte le procedure doganali.
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