La pianificazione del budget per gli investimenti 2021: Opportunità in Vietnam
- Il Vietnam è una delle destinazioni principali per gli investimenti stranieri nell’Asia sud-orientale e, in particolare, per gli investitori “China plus One.”
- Il suo assetto politico stabile, il costo del lavoro competitivo e le infrastrutture in miglioramento, rendono il Paese una scelta favorevole per gli investitori.
- Il Vietnam ha firmato oltre 10 accordi di libero scambio e ratificato l’Accordo di Libero Scambio Europa – Vietnam (EVFTA – Europe Vietnam Free Trade Agreement) nel 2020.
Mentre le aziende predispongono il loro budget per gli investimenti per il 2021, il Vietnam continua ad attrarre gli investitori stranieri che guardano alla regione dell’ASEAN. Il panorama aziendale a basso costo del Paese, la sua prossimità geografica con la Cina e i numerosi accordi commerciali che lo vedono parte contraente ne sono le principali ragioni.
Prima della pandemia da COVID-19, l’afflusso degli investimenti esteri in Vietnam ha portato ad un aumento della sua economia del 7% nel 2019, una crescita tra le più significative dell’intera regione.
Così il Vietnam è diventato una destinazione alternativa ideale per la produzione, in particolar modo per le aziende che puntano ad integrare le loro attività in Cina portando una parte della produzione dove i costi sono più bassi.
L’ambiente commerciale del Vietnam
Costo del lavoro competitivo
Il costo del lavoro in Vietnam è tra i più competitivi degli ASEAN con salari minimi che ricadono fra i 132 USD e i 190 USD mensili.
Il Paese stabilisce diversi livelli di salario minimo per quattro regioni.
- Regione 1 — che include le aree urbane e suburbane di Hanoi, Hai Phong, Ho Chi Minh City, e le province di Dong Nai, Binh Duong e Ba Ria-Vung Tau, con un salario minimo mensile di VND 4.420.000 (190US$).
- Regione 2 — che include le aree rurali di Hanoi e Ho Chi Minh City e città di medie dimensioni come Da Nang, Nha Trang e Can Tho con un salario minimo mensile di VND 3.920.000 (169US$).
- Regione 3 — che riguarda città più piccole e distretti suburbani, con un salario minimo mensile di VND 3.430.000 (148US$).
- Tutte le zone rimanenti ricadono nella Regione 4 che prevede un salario minimo mensile di VND 3.070.000 (132US$).
Incentivi per l’imposta sul reddito delle società
Il 25 settembre 2020 il Vietnam ha approvato l’applicazione di una riduzione del 30% dell’imposta sul reddito delle società (CIT) per l’esercizio finanziario 2020.
Il governo ha reso disponibile questi incentivi per le aziende i cui redditi non eccedano i 200 miliardi di VND (8,8 milioni di US$) nel 2020. Pertanto i contribuenti aventi diritto pagheranno solo un’aliquota del 14% a titolo di imposta sul reddito delle società (CIT).
Questa riduzione si somma ad altri incentivi fiscali emessi ad aprile 2020, secondo i quali il governo ha differito il pagamento di IVA e CIT fino ad un massimo di 5 mesi per i contribuenti aventi diritto.
Incentivi per l’imposta sul reddito delle persone fisiche
A giugno 2020 il governo ha approvato la Risoluzione 954/2020/UBTVQH14, che ha messo in atto le riduzioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (PIT) 2020, per privati e dipendenti.
Con questa Risoluzione il governo ha aumentato la soglia del reddito minimo imponibile del 22%, da 386US$ (9 milioni di VND) a 472US$ mensili (11 milioni di VND).
Inoltre, la soglia per ogni familiare a carico è stata aumentata da 3,6 milioni di VND (154 US$) a 4,4 milioni di VND (188 US$). I familiari a carico qualificati sono persone sotto i 18 anni o oltre i 18 anni che frequentino scuole professionali o università, con un basso reddito, che non superi i 42 dollari al mese (1 milione di VND). Le nuove aliquote sono state applicate agli stipendi dopo il 1° luglio 2020.
Zone economiche
Il Vietnam ha iniziato ad espandere la propria politica sulle zone in via di sviluppo fino a comprendere 18 zone economiche costiere e 325 parchi industriali sostenuti dallo stato. Queste zone economiche offrono incentivi propri che vanno dalle tariffe gratuite alle basse imposte sul reddito delle persone fisiche.
Il parlamento del paese ha ritardato la pubblicazione del Documento sulle Zone Speciali che prevede la creazione di tre nuove zone economiche speciali (ZES) nel paese. Queste ZES, nelle province di Quang Ninh e Khanh Hoa e nell’isola di Phu Quoc, sono destinate a fornire agli investitori stranieri, oltre ad altri incentivi, un contratto di locazione dei terreni della durata di 99 anni.
Nella volontà di competere con la Cina meridionale in tema di investimenti esteri, lungo l’estesa costa orientale del Vietnam potrebbero trovare sviluppo ulteriori strutture per l’esportazione, ed eventualmente le ZES.
Il governo sta cercando di utilizzare le ZES per attrarre investimenti in settori relativi all’alta tecnologia e all’industria della conoscenza.
Accordi di libero scambio
In Vietnam sono in vigore più di 14 accordi di libero scambio (FTAs – Free Trade Agreements) — sia bilaterali che in qualità di membro dell’ASEAN.
Per la sua appartenenza all’ASEAN, il paese fa parte della zona di libero scambio economico del blocco, oltre a far parte dell’Accordo Globale e Progressivo per la Partnership Trans-Pacifico (CPTPP), un massiccio accordo commerciale fra tutti i membri dell’ASEAN, e Australia, Canada, Peru, Nuova Zelanda, Messico, Cile e Giappone.
Inoltre l’Accordo di Libero Scambio fra Europa e Vietnam (EVFTA), entrato in vigore l’1 agosto, è destinato ad aumentare gli scambi commerciali fra Vietnam e l’UE
L’EVFTA prevede l’eliminazione di quasi il 99% dei dazi doganali fra UE e Vietnam e porterà ad un aumento delle esportazioni del paese verso l’UE del 42%.
Inoltre, il 65% dei dazi sulle esportazioni europee in Vietnam sarà eliminato mentre il rimanente lo sarà nei 10 anni successivi e il 71% dei dazi sulle esportazioni del Vietnam verso l’UE sarà eliminato, mentre il rimanente lo sarà nei successivi sette anni.
Quali sono i settori con il maggiore potenziale per gli investitori esteri?
Industria tessile e dell’abbigliamento
Il Vietnam rientra fra i principali esportatori di abbigliamento e tessile con un contributo del settore sul PIL del 16%.
I ricavi dell’esportazione di questo settore sono cresciuti a 39 miliardi di US$ nel 2019, un aumento del 8,3% rispetto all’anno precedente. USA, Europa, Giappone e Corea del Sud sono le principali destinazioni dell’esportazione vietnamita di prodotti tessili e abbigliamento. Nonostante l’immenso potenziale del Vietnam nella coltivazione e produzione di cotone, l’industria tessile importa la maggior parte delle scorte di cotone.
L’industria ha tre sotto settori: un settore a monte, che riguarda la produzione di fibra, un settore medio che riguarda principalmente la produzione e la tintura dei tessuti; ed il settore a valle riguardante la produzione di capi di abbigliamento.
Le aziende che producono abbigliamento o fibre sono destinate per la maggior parte al mercato interno, con i prodotti che vanno dal taglio alla rifinitura (CMT) che dominano il settore a valle. I prodotti CMT rappresentano anche il 65% delle esportazioni.
L’estesa rete degli Accordi di Libero Scambio del Vietnam, come l’EVFTA, fornisce l’accesso delle aziende manifatturiere a nuovi mercati per le esportazioni. Inoltre, nei primi 11 mesi del 2019, il settore ha ricevuto 1,5 miliardi di US$ in investimenti esteri, guidati da Hong Kong (447 milioni di US$), Singapore (370 milioni di US$), Cina (270 milioni di US$) e Corea del Sud (165 milioni di US$).
Elettronica
Il Vietnam ha scalato le classifiche di esportatore di elettronica passando dal 47° posto nel 2001 al 12° nel 2019, incrementate dal passaggio della catena di fornitura dalla Cina all’Asia sud-orientale. Le esportazioni di telefoni cellulari hanno guadagnato il secondo posto nella classifica mondiale in termini di esportazioni e valutate, nel 2019, oltre 50 miliardi di US$.
Le principali destinazioni delle esportazioni nel 2019 sono state Cina, USA, Corea del Sud, Hong Kong e Giappone, con prodotti come telefoni cellulari, TV, macchine fotografiche, dispositivi elettrici e circuiti elettronici integrati.
L’industria elettronica è già dominata da società estere strutturate, che ricoprono oltre il 90% delle esportazioni totali e l’80% del mercato interno. Con l’attuale disputa commerciale fra Cina e USA, molte delle principali multinazionali hanno iniziato a delocalizzare parte della produzione in Vietnam.
Più recentemente, nel giugno 2020, Apple ha spostato parti della produzione di AirPods in Vietnam e Nintendo ha iniziato a produrre parti della sua console Switch Lite nel paese.
Automobili
Nonostante l’industria dell’automobile del Vietnam sia piuttosto limitata in termini di dimensioni del mercato, è stata una di quelle a crescita più rapida in tutta la regione.
In Vietnam ci sono tre sub-settori della produzione delle automobili:
- Assemblaggio completo (CKD), in cui le fabbriche importano il 100% dei componenti per l’assemblaggio;
- Semi-assemblaggio (SKD), in cui le fabbriche importano alcuni dei componenti e utilizzano componenti locali per il rimanente; e
- Costruzione completa (CBU), in cui i veicoli vengono prodotti completamente all’estero e quindi importati in Vietnam.
Nel 2019 l’industria ha contribuito per circa il 3% del PIL, affidandosi principalmente all’esportazione di parti di automobili. Nello stesso anno il numero di auto vendute in Vietnam è stato di circa 288.000 unità.
Per aiutare le aziende nazionali a riprendersi dall’impatto della pandemia, il governo ha tagliato le imposte per l’immatricolazione delle automobili del 50%, fino alla fine del 2020. Il governo si augura che questo incoraggerà una maggiore spesa, in particolare nella classe media, in espansione nel Paese, che si aggira sui 44 milioni nel 2020.
Inoltre, grazie all’EVFTA, le automobili e le loro parti esportate dall’UE saranno soggette ad una tassa sulle importazioni dello 0%: il potenziale del Vietnam nella creazione di impianti per la produzione di automobili è importante. Il Paese intende raggiungere una capacità produttiva di un milione di veicoli all’anno entro il 2030.
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