Italia e Vietnam: tra investimenti in aumento e commercio in crescita
di Erasmo Indolino
L’Italia sta mostrando un interesse crescente nei confronti del Vietnam. Il numero degli investimenti nel Paese del Sud-est Asiatico aumenta di anno in anno, così come ad aumentare sono le dimensioni dei rapporti commerciali tra le due economie. Secondo i dati più recenti forniti dal sito in lingua vietnamita dell’Agenzia degli Investimenti Esteri (AIE) appartenente al Ministero della Pianificazione del Vietnam, alla fine dello scorso settembre l’Italia era presente in Vietnam con sessantasei progetti attivi. Tali investimenti diretti esteri hanno un valore totale pari a USD 391,66 milioni.
Investimenti per settore
Secondo i dati aggiornati allo scorso anno, l’Italia ha investito in undici dei ventuno settori economici in cui si divide il sistema di classificazione del Vietnam. Tra questi, il settore manifatturiero primeggia sia per numero di progetti sia per dimensioni degli investimenti: in questo ambito, infatti, nel dicembre del 2014 l’Italia era presente con trentuno progetti per un valore complessivo di USD 268,62 milioni (pari all’89,1% del totale dell’investimento di capitale italiano nel Paese).
A seguire, in termini di dimensioni di investimento, troviamo il settore dell’agricoltura, della selvicoltura e della pesca: in questo caso, l’ammontare dell’investimento diretto italiano in Vietnam è di USD 13,5 milioni (pari al 7% del totale degli investimenti italiani).
La terza posizione è ricoperta dal commercio all’ingrosso e al dettaglio: in questo ambito gli investimenti diretti italiani hanno riguardato sette progetti per un ammontare complessivo di USD 9,047 milioni.
Gli altri investimenti diretti sono divisi tra il settore delle costruzioni, quello dell’arte e dell’intrattenimento, quello dell’industria estrattiva, della scienza e della tecnologia. Chiudono la graduatoria degli investimenti diretti italiani in Vietnam quelli nel settore dei trasporti e dello stoccaggio, in quello classificato dal sistema vietnamita con un non meglio definito “altri servizi” e quello dell’industria della ristorazione.
Tipologia di investimento
Dai dati risulta che gli investitori italiani preferiscono investire principalmente tramite progetti in cui la totalità del capitale investito è straniero o attraverso la costituzione di joint ventures. Fino al dicembre 2014 la forma di investimento diretto con il 100% di capitale straniero ha riguardato trentasette progetti per un valore totale che supera i 260 milioni di dollari (pari all’86,3% del totale del capitale italiano investito in Vietnam). I progetti realizzati mediante joint ventures erano diciotto con un valore totale di 41 milioni di dollari (pari al 13,6% del totale). Solo il restante 0,1% del capitale italiano sarebbe stato investito tramite forme di contratti di collaborazione aziendale e di società per azioni.
Per saperne di più: Key Steps for Setting Up a Business in Vietnam
Il Vietnam sta diventando sempre più attrattivo per gli investimenti stranieri. È verosimile aspettarsi un ulteriore incremento degli investimenti dal momento che a partire dal 1 gennaio 2016 la Corporate Income Tax sarà abbassata ad una aliquota del venti per cento (rispetto all’attuale 22%).
Gli investimenti nelle province vietnamite
L’Italia ha investito in diciassette delle sessantatre divisioni amministrative (province e municipalità) in cui è suddivisa la Repubblica Socialista del Vietnam. Per numero di progetti, al dicembre 2014, ad essere maggiormente attrattive da parte degli investimenti diretti italiani erano la municipalità di Hanoi e quella di Ho Chi Minh City (rispettivamente con 14 e 13 progetti).
Per dimensione di investimenti, invece, la municipalità di Hanoi era solo sesta con un valore complessivo di USD 14,04 milioni mentre quella di Ho Chi Minh City era terza con investimenti diretti che ammontavano a USD 50,4 milioni. A precedere l’ex-Saigon vi erano la provincia di Vinh Phuc e quella di Binh Duong. Tra la municipalità di Ho Chi Minh City e quella di Hanoi si posizionavano le province di Hung Yen e di Bac Ninh. A seguire la municipalità di Hanoi, in ordine decrescente: le province di Dong Nai, Ben Tre, Khanh Hoa, Lam Dong, la municipalità di Hai Phong, le province di Thua Thien-Hue, Quang Nam, Nghe An, Ninh Binh, la municipalità di Da Nang e la provincia di Binh Thuan.
Analizzando il numero degli investimenti, si nota che la regione più attrattiva per gli investimenti diretti italiani è quella sud-orientale di Đông Nam Bộ seguita da quella del Red River Delta e da quella centro-meridionale di Nam Trung Bộ. Se invece si considera la dimensione degli investimenti, è la regione del Red River Delta ad attrarne il maggior numero (con un ammontare di USD 165,34 milioni) a cui seguono, in ordine decrescente: Đông Nam Bộ (Sud-Est) con USD 115,05 milioni; Nam Trung Bộ (costa centro-meridionale) con investimenti diretti pari a USD 7,13 milioni; la regione del Delta del Mekong con 6 milioni di dollari; Bắc Trung Bộ (costa centro-settentrionale) con USD 4,4 milioni; infine, la regione degli altipiani centrali dove il valore degli investimenti diretti italiani ammonta a USD 3,5 milioni.
Bilancia commerciale
Al pari degli investimenti diretti esteri, anche i rapporti commerciali tra Italia e Vietnam vedono un continuo incremento. Nel 2014, il valore complessivo degli scambi commerciali tra le due economie ha superato gli USD 4,08 miliardi. Nei primi otto mesi di quest’anno, il valore dell’interscambio commerciale tra le due economie era pari a USD 2,9 miliardi, con un incremento del 6,34 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Comparando questo dato con quello degli altri Stati dell’Unione Europea, si nota come ad avere rapporti commerciali maggiori rispetto all’Italia siano solo la Germania (ad Agosto il valore della bilancia commerciale con il Vietnam era di USD 5,54 miliardi), il Regno Unito (USD 3,5 miliardi) e i Paesi Bassi (USD 3,48 miliardi).
Nonostante le importazioni italiane dal Vietnam abbiano un valore superiore rispetto alle esportazioni italiane verso l’economia del Sud-est asiatico, tuttavia bisogna sottolineare che nei primi otto mesi del 2015 si è registrato un incremento percentuale delle esportazioni italiane in Vietnam (pari al 9,83%) ben superiore rispetto alla variazione dell’aumento delle importazioni di prodotti vietnamiti in Italia (aumentate del 4,68%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre, se si raffrontano questi dati con quegli degli altri Stati dell’Unione Europea, si nota che l’Italia è il Paese che esporta di più in Vietnam dopo la Germania.
Secondo i dati forniti dall’Italian Trade Agency, a trainare le esportazioni italiane in Vietnam nei primi sette mesi del 2015 è stato il settore dei macchinari e delle apparecchiature che mostra un incremento del 97,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A seguire, tra i prodotti italiani maggiormente esportati in Vietnam figurano gli articoli in pelle, i prodotti in metallo, i prodotti chimici e quelli alimentari (questi ultimi con un incremento del 81,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014).
Ad essere importati in Italia dal Vietnam sono invece computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi. In misura minore, tra i principali settori che il Vietnam esporta in Italia figurano, in ordine decrescente, gli articoli in pelle, i prodotti dell’agricoltura, della pesca e della silvicoltura, agli articoli di abbigliamento. Pur registrando valori sicuramente inferiori, a mostrare i maggiori incrementi percentuali rispetto ai primi sette mesi dello scorso anno sono le importazioni dal Vietnam di prodotti dell’industria mineraria (+236,1%) e i prodotti della carta (+135,2%).
Per saperne di più: Vietnam and the EU Reach Agreement in Principle on FTA
A far prospettare un ulteriore incremento dei rapporti commerciali tra l’Italia e il Vietnam vi è l’attuazione dell’accordo di libero scambio tra il Vietnam e l’Unione Europea. Una volta che tale accordo sarà entrato in vigore (ottimisticamente tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018), il 65 per cento delle tariffe di importazione sulle esportazioni europee verso il Vietnam saranno rimosse e i restanti dazi verranno liberalizzati entro una decina di anni. In cambio, l’Unione Europea eliminerà quasi totalmente le imposte sulle importazioni dal Vietnam nell’arco di sette anni.
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