Investimenti Diretti Esteri in Vietnam – Dove stanno andando gli investimenti?
Alimentato da una continua crescita, il Vietnam continua ad attrarre Investimenti Diretti Esteri (IDE) da record. Gli ultimi dati rilasciati dalla Foreign Investment Agency (FIA) mostrano che,nei primi cinque mesi dell’anno, gli IDE in Vietnam hanno toccato i 16,74 miliardi di USD, il massimo degli ultimi 4 anni.
Questo dato rappresenta un aumento su base annuale del 69,1 percento.
Nel periodo compreso tra gennaio e maggio sono stati concessi in licenza circa 1.363 nuovi progetti, con un capitale registrato complessivo pari a US$ 6,46 miliardi, in crescita del 38,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Su 19 settori che hanno ricevuto capitali, manufacturing e processing sono arrivati al vertice con 10,5 miliardi di dollari, pari al 72 percento degli IDE totali. A ciò sono seguiti gli investimenti immobiliari per 1,1 miliardi di dollari e le vendite retail e wholesale con 742,7 milioni di dollari.
Gli investimenti sono stati indubbiamente supportati dalla guerra commerciale USA-Cina.
Al di là di ciò, il Vietnam è impegnato in un ambizioso piano di investimenti per lo sviluppo di infrastrutture nei principali poli industriali del paese, il che faciliterà le attività commerciali e migliorerà la logistica.
Tale fattore, insieme alla recente entrata in vigore dell’accordo Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership (CPTPP) e dell’Accordo di libero scambio tra UE e Vietnam (EVFTA), offrirà significative opportunità d’investimento sia in entrata che in uscita nei prossimi anni.
Inoltre, è auspicabile che il Vietnam continui a migliorare il proprio quadro giuridico per aderire ai requisiti di trasparenza imposti dagli accordi già menzionati, in particolare in relazione alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale.
Fonti di diversificazione degli investimenti
I paesi asiatici rappresentano la principale origine degli investimenti esteri in Vietnam.
Hong Kong guida gli investimenti IDE con US$ 5,08 miliardi, pari al 30,4 percento del totale degli investimenti nei primi cinque mesi dell’anno. La Corea del Sud e Singapore arrivano al secondo e terzo posto, seguite da Cina e Giappone.
È importante sottolineare come la Cina abbia aumentato rapidamente i propri investimenti in Vietnam. Nel corso degli anni era diventata il settimo Paese per investimenti in Vietnam, ma nel 2018 è salita al quinto posto ed è ora invece quarta.
Ciò può essere in parte attribuito alla guerra commerciale USA-Cina, ma alcuni analisti affermano che la Cina stia anche spingendo gli investimenti attraverso Hong Kong, poiché il Vietnam sta diventando sempre più cauto riguardo agli investimenti cinesi.
Hanoi conserva il titolo di destinazione più attraente per gli investitori stranieri con un totale di 2,78 miliardi di dollari di IDE registrati o il 16,6 percento del totale; Hanoi è seguita dalla provincia del Binh Duong, con 1,25 miliardi di dollari.
Il Vietnam del Nord sta rapidamente consolidando la sua posizione di principale hub industriale per l’elettronica e l’industria pesante, grazie alla presenza di conglomerati globali come Samsung, Canon e Foxconn, e per l’industria automobilistica (la prima casa automobilistica vietnamita Vingroup ha stabilito la sua fabbrica a Haiphong lo scorso anno), che stanno stimolando lo sviluppo di una affidabile filiera di supply chain nella zona.
Il primo porto deep-sea nel Vietnam del Nord, il porto di Lach Huyen, ha aperto i suoi primi due terminal che possono ospitare grandi navi mercantili, permettendo così di evitare, nell’ambito del trasporto internazionale di merci, soste a Hong Kong e Singapore, risparmiando circa una settimana nelle spedizioni.
Binh Duong e Ho Chi Minh City, nel Vietnam del sud, risultano invece essere i principali hub industriali specializzati nel tessile, pelle, calzature, meccanica, elettricità ed elettronica e lavorazione del legno.
Il Vietnam del Sud è stato anche la principale destinazione di progetti di investimento in energie rinnovabili, in particolare centrali solari. In futuro, mentre la regione meridionale manterrà la sua attrattiva, ci si aspetta che gli investimenti in impianti solari si spostino gradualmente verso le aree centrali e settentrionali del paese.
Durante il periodo compreso tra gennaio e maggio, il settore degli investimenti esteri ha prodotto US$ 70,4 miliardi in esportazioni, registrando un aumento del 5% su base annua, rappresentando il 70% del fatturato totale delle esportazioni del paese. A maggio, erano presenti 28.632 progetti di IDE con un capitale sociale totale di 350,5 miliardi di dollari.
L’ascesa delle aziende vietnamite
Le aziende vietnamite hanno investito quasi 183 milioni di USD in 69 progetti all’estero nello stesso periodo, dimostrando che anche le aziende locali stanno diventando più competitive a livello internazionale.
Questi investimenti si sono concentrati su scienza e tecnologia, sul settore bancario e sul settore IT. La Spagna, gli Stati Uniti e la Cambogia hanno attirato la maggior parte degli investimenti vietnamiti.
Nella lista di Forbes Global 2000 di quest’anno vengono nominate quattro aziende vietnamite, tra cui Vietcombank, BIDV, Vingroup e VietinBank, il che dimostra fino a che punto sono cresciute le aziende vietnamite.
Contestualmente, un recente rapporto di DBS Bank ha riportato che l’economia del Vietnam potrebbe diventare più grande di quella di Singapore entro il 2029, se mantenesse la sua traiettoria di crescita attuale. Il Governo del Vietnam si aspettava che il PIL cresca di almeno il 6,8 percento quest’anno.
Aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti
Mentre la guerra commerciale USA-Cina continua, il Vietnam è diventato uno delle fonti in più rapida crescita di importazioni americane nel primo trimestre dell’anno. Di questo passo, il Vietnam potrebbe superare il Regno Unito come uno dei maggiori fornitori degli Stati Uniti, secondo Bloomberg.
Le importazioni dal Vietnam agli Stati Uniti sono aumentate del 40,2% nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Durante lo stesso periodo le importazioni americane di beni cinesi sono diminuite del 13,9 percento.
I tre settori principali per IDE
Secondo il rapporto FIA, manufacturing e processing, il settore immobiliare e la vendita retail e wholesale sono i primi tre settori per valore di investimenti diretti esteri in Vietnam.
Manufacturing e Processing
Manufacturing e processing continuano a rappresentare la principale area di investimenti diretti esteri.
Il Ministero del Commercio del Vietnam ritiene che il sostegno al settore sia la chiave per stimolare lo sviluppo socioeconomico. Il governo vuole ristrutturare il settore per sostenere la produzione interna e aumentare i tassi di localizzazione.
Gli esperti del settore affermano che il Vietnam ha beneficiato del trasferimento, da parte di molte aziende, della produzione in Vietnam, a causa dell’aumento dei costi in Cina. La guerra commerciale USA-Cina ha accelerato il processo.
Man mano che il settore matura, l’interesse da parte dei player dell’industria continuerà ad aumentare in quanto il Vietnam sta consolidando la sua posizione di destinazione per il settore manifatturiero. Le sfide rimangono però molte, quali il ritardo nello sviluppo delle industrie di supporto: sviluppare supply chain e reti di fornitori non è facile come in Cina, soprattutto quando i concetti di Industria 4.0 sono alla base delle maggiori economie.
Tuttavia, il governo desidera porre rimedio a tali questioni e la forte crescita nei primi cinque mesi dell’anno mostra come tali preoccupazioni non stiano scalfendo la crescita del settore.
Filippo Bortoletti, International Business Advisor di Dezan Shira & Associates, osserva che “la disponibilità di land e industrial workshop sta diventando una preoccupazione in aree già sviluppate, dove i crescenti volumi di traffico stanno facendo aumentare il costo del trasporto merci su strada. In questo scenario, gli investitori stanno iniziando a considerare anche altre aree, come Da Nang, per espandere le loro strutture produttive”.
Inoltre, poiché numerosi investitori stanno attingendo al Vietnam, è probabile che il costo del lavoro aumenti. In questo scenario, è fondamentale che le aziende attuino politiche di fidelizzazione adeguate per evitare o mitigare il turnover.
Settore immobiliare
Il mercato immobiliare del Vietnam, come negli anni precedenti, continua ad attrarre investitori nazionali e stranieri. L’aumento del turismo e i grandi progetti infrastrutturali, come i progetti per sistemi di metropolitana ad Hanoi e Ho Chi Minh, dovrebbero ulteriormente stimolare la domanda di immobili.
Aree di lavoro flessibili stanno diventando sempre più comuni in Vietnam, in parte a causa della limitata offerta di uffici tradizionali in posizioni altamente richieste. Diverse aziende come WeWork, Workyos, Kloud e CEO Suites hanno aperto spazi di co-working nel 2018.
La domanda arriva dalla Corea del Sud, da Hong Kong e dalla Cina. Sebbene Hanoi e Ho Chi Minh City vantino la crescita più elevata, lo sviluppo non è limitato alle città principali.
I luoghi turistici come Da Nang, Nha Trang e l’isola di Phu Quoc stanno vivendo una forte fase di crescita, con numerosi hotel e progetti residenziali in costruzione. Il settore immobiliare sta inoltre sperimentando una forte crescita grazie alla crescente classe media del paese.
Secondo la strategia immobiliare del Governo, la media delle aree abitative dovrebbe raggiungere i 25 metri quadrati pro capite entro il 2020. Tuttavia, vi è una carenza di alloggi a prezzi accessibili con un’offerta eccessiva di appartamenti di lusso.
Ciononostante, il settore rimane forte senza segni di declino nel breve termine.
Vendite retail e wholesale
Il Vietnam ha una delle classi medie in più rapida crescita a livello regionale, che alimenta uno sviluppo significativo nel settore del commercio al dettaglio e all’ingrosso. Si prevede che la sua classe media raggiunga i 33 milioni entro il 2020, in aumento di 12 milioni rispetto al 2012.
Secondo un rapporto di Deloitte, si prevede che il mercato retail e quello wholesale raggiungano un valore pari a 180 miliardi di dollari entro il 2020, con un aumento del 26% dal 2018. Il governo ha approvato una serie di regolamentazioni, a partire dal 2014, al fine di allentare alcune restrizioni che riguardavano gli investimenti stranieri, quali la partecipazione diretta nei sistemi di distribuzione; queste riforme hanno certamente contribuito ad alimentare la crescita del settore. I principali attori includono il gruppo Lotte, Vingroup e Big C.
Sia gli investitori locali che stranieri hanno allargato le proprie operazioni attraverso diverse strategie, tra cui fusioni e acquisizioni (M&As), franchising e altri modelli di partnership. Questo fenomeno è più pronunciato ad Hanoi e Ho Chi Minh City, seguite da Binh Duong, Dong Nai e Hai Phong. Queste aree hanno registrato una forte crescita in supermercati, minimarket, centri commerciali e piattaforme digitali.
Inoltre, si prevede che l’ascesa dell’e-commerce e la tendenza ai pagamenti digitali diventeranno sempre più pronunciate. Il Governo ha previsto che questo settore crescerà del 14 percento, con le entrate totali che raggiungeranno 484,58 miliardi di dollari dal 2021 al 2025.
La continua crescita degli IDE in Vietnam
Si prevede che il Vietnam continuerà solidamente ad attrarre investimenti diretti esteri. Il Paese ha attirato IDE in quasi tutti i settori, rendendosi un all-rounder per gli investitori. La sfida del Paese sarà quella di gestire la propria crescita in modo responsabile, accompagnandola con adeguate riforme governative.
Allo stesso tempo, con la maturazione del mercato, il governo ha iniziato a dare la priorità agli IDE di “alto valore”, come ad esempio nei settori delle tecnologie e della produzione avanzata, nel turismo e nell’agricoltura high-tech. Inoltre, il governo sta inoltre dando priorità ad una adeguata formazione della popolazione, in modo da soddisfare i requisiti di tali rilevanti settori.
In conclusione, le condizioni affinché il Vietnam possa emergere come forza economica regionale sono mature: la guerra commerciale USA-Cina che non mostra segni di riduzione, gli accordi di libero scambio del Vietnam, la manodopera a basso costo e la giovane popolazione attiva forniscono una potente miscela per prosperare.
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