Il Vietnam ridisegna la legislazione doganale e tributaria per potenziare la competitività

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A cura dell’Italian Desk di Dezan Shira & Associates

vietnam_futureIl Vietnam cresce ed attrae. Per non interrompere questo trend, un Paese deve imparare dagli errori di altre realtà, creare un fondo di norme al passo con i tempi e favorire gli investimenti stranieri. Il legislatore vietnamita, già alle prese con varie riforme, mette ora mano alle norme doganali. La più recente produzione in tal senso è stata la Risoluzione n. 1134/QD-BTC, adottata il 23 maggio 2016 dal Ministero delle Finanze. In questo documento viene chiaramente descritta una strategia per la quale il Paese si impegna a dare attuazione alle precedenti risoluzioni n. 19/NQ-CP e n. 19-2016/NQ-CP, le quali hanno l’obiettivo di aggiornare le pratiche economiche e negoziali attualmente diffuse, semplificandole, e di rafforzare entro il 2020 la rilevanza economica del Paese nel suo contesto regionale. La risoluzione del 23 maggio 2016 ha come obiettivi primari quelli di (a) semplificare la legislazione tributaria e doganale, (b) iniziare ad utilizzare in maniera sistematica i database elettronici e (c) rendere di pubblico dominio e di comune applicazione la logica del meccanismo dello “sportello unico”. Se messe in pratica correttamente, queste proposte ridurranno drasticamente i costi richiesti e le tempistiche necessarie agli imprenditori per fare business in Vietnam.

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La dogana

Alla luce della crescente integrazione vietnamita nel commercio globale, la modernizzazione delle dogane non può essere ignorata a lungo. Non deve quindi stupire il fatto che proprio questo ambito sia stato il fulcro di recenti riforme ed in particolare della risoluzione n. 1134/QD-BTC. Questa, nello specifico, prevede di:

  • emendare alcune delle procedure esistenti;
  • creare uno sportello unico per le operazioni doganali;
  • passare ad un sistema di elaborazione doganale automatizzato.

In relazione all’emendamento della legge doganale esistente, la risoluzione n. 1134/QD-BTC ha tra i suoi obiettivi quello di eliminare nel quarto trimestre del 2016 la direttiva n. 2026/QD-TT, che regolamenta le ispezioni speciali. Nei primi mesi del 2017, le autorità hanno in programma di stilare una lista di beni soggetti ad ispezione speciale e di supervisionare la creazione di una serie di regole e norme per controllare la qualità dei beni sottoposti a suddetti accertamenti. L’introduzione delle menzionate nuove procedure e norme dovrebbe, in media, ridurre di dieci giorni i tempi di sdoganamento.

All’ondata di revisioni normative si accompagna anche una fervida attività legislativa incentrata, tra le altre cose, a consolidare lo “sportello unico” (one-stop mechanism): i maggiori porti del Paese sono già dotati di programmi informatici capaci di gestire il traffico in entrata ed in uscita delle navi commerciali. Inoltre, il Ministero delle Finanze e il Ministero della Scienza e della Tecnologia si sono impegnati a produrre una circolare che chiarisca come implementare le procedure di ispezione in accordo con il meccanismo dello sportello unico. Inoltre, si attendono alcune circolari congiunte tra il Ministero delle Finanze e quello dell’Informazione e della Comunicazione, che dovrebbero delineare le procedure amministrative da seguire in ambito di “one-stop mechanism”.

Un obiettivo a lungo termine per la riforma delle dogane include lo scambio di documentazione informatica tra porti regionali. Questo dovrebbe avere risvolti pratici estremamente positivi: non solo faciliterebbe gli operatori nelle operazioni di import/export, ma renderebbe anche più difficile il dilagare della corruzione in ambito doganale.

Sebbene le tempistiche risultino ancora nebulose, si possono già tenere a mente le seguenti date:

  • Ottobre 2017: verrà rilasciato il software attraverso il quale saranno monitorati in via telematica gli scambi di merci;
  • Dicembre 2017: avverrà il primo rilascio in formato elettronico dei documenti necessari per l’importazione via mare delle merci. Inoltre, è previsto un miglioramento dei sistemi informatici esistenti ed attualmente utilizzati per gestire le attività strettamente collegata alle dogane.
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La tassazione

Quando si parla di esportazioni o importazioni, l’aspetto che di più interessa e che più preoccupa gli investitori è quello relativo alla tassazione. Le autorità vietnamite, consapevoli di questo, hanno predisposto un considerevole numero di progetti, delineati in particolare dalla risoluzione n. 1134/QD-BTC, che mirano ad aumentare la competitività del Paese andando ad apportare miglioramenti in ambito tributario. In particolare, le modifiche che le autorità stanno attuando includono un maggiore utilizzo dei registri elettronici per tracciare gli scambi di merci ed una migliore regolamentazione del transfer pricing.

Per permettere il raggiungimento del primo obiettivo, il Vietnam intende implementare tra il 2016 ed il 2017 una serie di politiche tali che alla fine di suddetto periodo il 95 per cento dei documenti aziendali sia compilato in via telematica. Le procedure da seguire per compilare elettronicamente le documentazioni, nonché il nuovo framework normativo in ambito tributario, saranno divulgati a mezzo degli emendamenti del decreto n. 27/2007/ND-CP, seguito dalla circolare n. 92/2015/TT-BTC di ottobre.

Oltre ad aggiornare la legislazione in ambito fiscale, il governo si è anche impegnato a tracciare direttive per la creazione di un database centralizzato delle imposte attraverso il quale le imprese potranno dichiarare imposte e versare tasse. Secondo stime ufficiali, il database dovrebbe essere compiutamente progettato per agosto 2016, ma diventerà operativo solo a dicembre del medesimo anno. Le autorità hanno assicurato che progetteranno un meccanismo grazie al quale le società potranno inviare i documenti al sistema in via telematica prima che il database diventi operativo.

Un altro ambito fiscale che subirà modifiche sarà quello relativo al transfer pricing. Il Vietnam ha sempre dimostrato regolamentazione limitata in tema di transfer pricing, ma ha progressivamente manifestato determinazione nel novellare la materia. Per avere maggiori informazioni in relazione alla regolamentazione degli scambi di beni tra filiali o tra capogruppo e le sue filiali, sarà necessario attendere sviluppi. Nel corso del 2016, infatti, verrà infatti effettuato uno studio sulle attuali prassi in termini di transfer pricing, a cui si farà seguire un decreto per limitare questa pratica.

Come trarre vantaggio

Questo articolo ha cercato di contestualizzare le imminenti riforme in ambito di competitività dell’assetto normativo per gli investimenti stranieri nel Paese. Tuttavia, in considerazione dell’ampia portata di questa revisione e dei consistenti cambiamenti che porterà con sé, è opportuno che ciascun investitore monitori attentamente l’evolversi della situazione. Numerose modifiche normative sono infatti solo in “fase embrionale” e potrebbero essere oggetto di importanti cambiamenti anche già nei prossimi mesi. Per non rimanere all’oscuro dei benefici che le nuove leggi potranno offrire e per conoscere eventuali disapplicazioni normative che possano influenzare le proprie attività commerciali in Vietnam, è sempre preferibile rivolgersi a professionisti del settore.


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