Hi-Tech: Intel aumenta gli investimenti in Vietnam
Ho Chi Minh City – Intel, produttore mondiale di chip per computer, ha annunciato l’imminente trasferimento di una sostanziale parte della produzione in Vietnam. La delocalizzazione comporterà una riduzione delle attuali operazioni della società in Malesia a favore di Ho Chi Minh City (HCMC) in Vietnam, sebbene parte della produzione avverrà in Cina. Come strategia d’ingresso nel mercato locale, Intel ha instaurato una collaborazione con il conglomerato vietnamita FPT. La sinergia tra le due società prevede l’implementazione di spazi espositvi e di punti vendita dei prodotti. Intel, in aggiunta, fornirà corsi di formazione ai propri dipendenti e parteciperà alle attività di marketing.
Intel in Vietnam
Intel è stata una delle prime aziende ad alta tecnologia a produrre in Vietnam. L’apertura del primo stabilimento risale al 2006, ad Ho Chi Minh, con un capitale sociale pari a 300 milioni di dollari. Dopo solo un anno, l’investimento di Intel in Vietnamita ha raggiunto il miliardo di dollari.
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Nel 2010, il sito produttivo di HCMC ha implementato un sistema di assemblaggio e collaudo di componenti a semiconduttore. Alla fine del 2013 è stato lanciato il programma Atom SoC (system on a chip), mentre nel luglio del 2014, è stato annunciata la produzione della prima CPU made in Vietnam. L’obiettivo è produrre nel paese l’80 per cento dei processori per il mercato mondiale entro la fine del 2015. La nuova CPU è parte della quarta generazione di processori Intel, largamente utilizzati su desktop, laptop e telefoni cellulari.
Vietnam: Prossimo centro per l’alta tecnologia in Asia?
Nonostante il tessile costituisca ancora il settore commerciale principale del paese, il Vietnam sta rapidamente diventando una meta ambita per le società a nuova ed alta tecnologia. Oltre a disporre di una forza lavoro a basso costo, giovane ed in continuo aumento, il paese sta fornendo una serie di incentivi alle imprese impegnate in attività ad alto contenuto tecnologico, concedendo riduzioni dell’imposta sul reddito delle società.
In particolare, numerose imprese high-tech si stanno trasferendo da aree in cui il costo del lavoro è sempre meno conveniente come, per alcuni aspetti, la Cina. Le cause primarie che hanno spinto queste aziende a cercare nuovi mercati in cui investire sono l’aumento dei salari e delle tensioni geopolitiche. Inoltre, vi è la sensazione che il governo cinese stia favorendo le aziende tecnologiche locali attraverso politiche preferenziali.
Il Vietnam ha attratto investimenti non trascurabili da parte di multinazionali come Samsung e Mitsubishi. Gli analisti prevedono, inoltre, che l’economia vietnamita possa presto raggiungere i valori della Tailandia.
Il mercato vietnamita è in procinto, dunque, di diventare meta privilegiata per gli investimenti esteri nel settore dell’e-commerce. La rapida crescita economica del paese e della classe media è, a sua volta, un forte incentivo all’aumento dei consumi. Come in altri mercati asiatici, acquistare online è una tendenza sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani. Secondo la E-commerce and Information Technology Agency vietnamita (VECITA), nel 2015 le vendite B2C e-commerce ammonteranno a più di 4 miliardi di dollari.
Date le seguenti caratteristiche politico-economiche, è facile capire perché aziende come Intel e Samsung stiano concentrando i propri investimenti in Vietnam. Se questi livelli di investimento rimarranno costanti nel tempo, il Vietnam potrebbe diventare la Silicon Valley del sud est asiatico.
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